Il viaggio a Granada, in Andalusia (Spagna) è stata una fantastica esperienza di lavoro, un progetto di scambio culturale finanziato dalla regione Toscana tra enti operanti nel settore del turismo. Un viaggio di gruppo dove ho conosciuto albergatori, operatori della ristorazione, addetti alla comunicazione turistica con la conoscenza e lo scambio di esperienze con i colleghi del settore a Granada. Il viaggio si è svolto dal 17 al 21 novembre 2014, pochi giorni intensi ma pienissimi di esperienze culturali ed enogastronomiche. Per me che sono innamorato dell’Andalusia è stata la ciliegina sulla torta, poi scriverò l’articolo dedicato a Siviglia e Cordoba.

La città ai piedi della splendida Sierra Nevada, nonostante la vicinanza del mare, gode di una temperatura più fresca in estate con inverni rigidi.
Durante il periodo islamico, Granada è stata una delle maggiori città commerciali spagnole per lo scambio di pietre preziose, pelli, armi e polveri da sparo.

Nel XIII secolo i sultani Nasridi trasformarono la loro capitale in uno dei centri più importanti dell’intera Penisola Iberica, tanto sotto il profilo economico e sociale quanto sotto quello prettamente culturale. Fu l’ultimo regno ad essere “riconquistato” dai cristiani, quando Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona costrinsero alla resa e all’esilio l’ultimo Sultano Abu Abd Allah nel 1492. Questi velocissimi cenni storici mi servono per introdurre il fascino della città andalusa, ricca di storia dove la cultura araba e cristiana si alternano tra i vicoli e i monumenti. Il simbolo della città è la famosa Alhambra, il palazzo dei sultani, che ebbe la fortuna di essere eletta dai re “cattolicissimi” la sede reale a Granada.

Il monumento più celebre è composto di tre parti: l’Alcazaba (dall’arabo “residenza fortificata”), l’Alcazar (“il Palazzo”) con i giardini e il Quartiere degli Artigiani del Popolo. La fortezza era fiancheggiata da ben trecento torri, quattro delle quali sono ancor oggi porte d’ingresso alle Mura.

Caratteristici sono i cortili, uno dei quali detto “cortile dei mirti”, per le piante di mirto che delimitano l’interno pieno di acqua, e un altro, al centro dell’harem, per la famosa “fontana centrale dei leoni” la cui vasca è sorretta da dodici leoni.

Il palazzo reale Generalife, circondato da meravigliose colline e splendidi giardini, si trova all’interno dell’Alhambra ed era la residenza privata del sultano.

Da qui c’è una splendida veduta sull’Albayzín, l’antico quartiere in cui si stanziarono i Mori dopo la Reconquista spagnola, separato dall’Alhambra dal fiume Darro.

I punti di interesse all’interno del quartiere comprendono i resti di un complesso di bagni arabi di Granada, il museo archeologico di Granada, la chiesa di San Salvador costruita sulle macerie di una moschea e il Mirador di S. Nicolás (che consiglio davvero!), che permette una spettacolare veduta dell’Alhambra.

Il complesso architettonico e il quartiere Albayzin sono stati dischiarati patrimonio dell’umanità UNESCO nel 1984.
Abbiamo anche visitato, accompagnati da una guida molto preparata, la Cattedrale rinascimentale della città, voluta dalla famiglia reale dopo la Reconquista.

Tappa imperdibile a Granada è il Sacromonte, lo splendido quartiere gitano che ospita vari locali notturni di musica e danza, tra cui quelli che si trovano all’interno di grotte lungo lo stretto “Camino de Sacromonte” che propongono emozionanti spettacoli di flamenco.

L’esperienza si è conclusa col soggiorno di una notte presso uno splendido agriturismo in aperta campagna, quota 1000 metri, verso la Sierra Nevada, paesaggi incredibili in una quiete perfetta. Il tour dell’Andalusia è un classico imperdibile tra Siviglia, Cordoba, Granada e al prossimo racconto di viaggio.
A presto, Francesco Diliddo








