La capitale dell’Ungheria è una meta classica tra le splendide città d’Europa, ricca di storia e cultura. Ci sono stato dal 30 settembre al 5 ottobre 2015 come regalo di compleanno! La città attraversata dal famoso fiume Danubio, nasce nel 1873 dall’unione di ben tre paesi: Buda e Obuda sulla riva occidentale del corso d’acqua e Pest sulla sponda opposta. La città ha origini antichissime, fondata dai Celti e poi occupata dai Romani, tutt’ora ci sono resti di questo periodo storico. La prima capitale del paese, sin dal medioevo, è stata la città di Buda col suo imponente Palazzo Reale oggi metà imperdibile per i turisti.

Ho subito approfittato di un giro sulla ruota panoramica della città per capire lo sviluppo del centro storico e capire l’ubicazione dei monumenti più importanti.

Il primo monumento visitato con la sua ampia piazza è stata la “Basilica di Santo Stefano” (situata nella zona di Pest), costruita tra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900 in stile prevalentemente neoclassico. Consiglio di salire sulla cupola della chiesa (biglietto a pagamento) per godere di una spettacolare vista sulla città.

Sono rimasto colpito dalla storia del “Memento Park”, un vero e proprio museo all’aperto, dove sono esposte le statue risalenti al periodo comunista un tempo presenti nelle strade, nei parchi e nelle piazze pubbliche ungheresi e poi rimosse in seguito ai cambiamenti politici del 1989-1990. Il passato non è stato cancellato rispettando i simboli e i manufatti che decoravano la capitale ungherese.

Uno degli edifici più interessanti della città di Budapest è la “Chiesa di Mattia” che è stata costruita tra il 1255 e il 1269 dal re Béla IV d’Ungheria. Nel 1541 venne trasformata in una moschea dai turchi, per poi passare ai gesuiti, fino alla fine del XIX secolo ricostruita parzialmente in stile neogotico ed effettivamente colpisce l’altissimo campanile. Accanto a questa chiesa si trova il “bastione dei Pescatori” (in stile neogotico e neoromanico) sulla riva di Buda del Danubio: dalle torri e dalla terrazza con vista panoramica si può ammirare l’isola Margherita, la zona di Pest e la collina Gellert.

Il luogo migliore per passeggiare è “l’isola Margherita” al centro del Danubio collegata alle rive della città da due ponti. Ci sono alberi imponenti, aiuole molto ben curate piene di fiori e molte altre attrazioni come un piccolo giardino giapponese, un piccolo zoo, contenente una grande varietà di anatre esotiche e un serbatoio idrico a torre ottagonale (alto 57 metri), costruito in stile Art Nouveau nel 1911.

La più famosa è la “Fontana musicale”, dove in estate si eseguono spettacoli di luce e gli zampilli si muovono al ritmo di musica classica; questa fontana e il Serbatoio a torre sono siti protetti dall’UNESCO.

Il simbolo della città è sicuramente la sede del “Parlamento”, una delle mete turistiche più famose del paese, ubicato sulla sponda del Danubio dalla parte di Pest ed è la sede dell’Assemblea nazionale ungherese. Tutto il complesso è in stile neogotico spettacolare da fotografare anche di sera, perfettamente illuminato!

Il “Ponte delle catene” offre una delle viste migliori della città ed è da qui il punto migliore per fotografare la sede del Parlamento.
A Budapest c’è una ricca e antica tradizione di stabilimenti termali e naturalmente non poteva mancare durante il mio soggiorno una giornata di relax. Così ho visitato (ricordatevi di portare il costume a Budapest!) le “terme Széchenyi”, il più grande centro termale terapeutico d’Europa: i visitatori possono fare il bagno nelle piscine termali a temperatura variabile, godersi il calore delle camere a vapore e delle saune e infine rilassarsi nelle vasche idromassaggio.

Per quanto riguarda l’enogastronomia il piatto tipico ungherese è il gulash, uno spezzatino di manzo particolarmente saporito, per contorno puré di patate e accompagnato dal buonissimo vino Tokaji. L’Ungheria ha un’antica tradizione viticola, che non immaginavo, con vini di altissima qualità.
Come di consueto vi mostro le fotografie del mio viaggio in questa città che merita davvero una visita.
Buon fine settimana, Francesco Diliddo








