Dopo molti anni dai famosi ritrovamenti archeologici del 1998, finalmente apre al pubblico la sede espositiva con oltre 800 reperti archeologici, esposti in 8 sezioni tematiche, all’interno degli Arsenali Medicei a Pisa.
Un’allestimento spettacolare su una superficie di 4700 metri quadri, un racconto lungo 1000 anni fatto di commerci e marinai, rotte e naufragi, navigazione e vita di bordo nella storia della città di Pisa.

Sono uno storico dell’arte, quindi la mia impressione con un museo archeologico è da profano, ma il racconto in questa sede espositiva è davvero ben fatto con sezione spettacolari e didattiche allo stesso tempo.
Nel 1998, alla periferia di Pisa, verso il mare, le Ferrovie iniziarono i lavori per la realizzazione di un centro di controllo per la linea Roma-Genova a fianco della stazione di Pisa San Rossore. Immediatamente emersero oggetti di legno di cui gli archeologi compresero l’eccezionale importanza. È emersa, a sei metri di profondità, una incredibile serie di relitti navali (datati tra il I e II a.C.) in eccezionale stato di conservazione, con i loro carichi di prodotti commerciali e le testimonianze della vita a bordo.


Da quella scoperta è nato il Cantiere delle Navi romane di Pisa, concluso nel 2016, che ha restituito circa trenta imbarcazioni di epoca romana e miglia di frammenti ceramici, vetri, metalli, elementi in materiale organico. Si tratta di uno dei più interessanti e ricchi cantieri di scavo e ricerca degli ultimi anni. Il laborioso lavoro di archeologi e restauratori ha ricomposto il mosaico di una lunga storia, fatta di commerci e marinai, navigazioni e rotte, vita quotidiana a bordo e naufragi. La particolare condizione di conservazione dei reperti racchiusi in strati di argilla e sabbie ha richiesto un considerevole sforzo economico, organizzativo e tecnologico, mettendo a disposizione della ricerca laboratori, depositi, strumentazioni all’avanguardia e logistica devoluti al recupero degli oltre trenta relitti individuati e dei materiali ad essi associati.
L’esposizione si articola in otto sezioni che racconto brevemente con le fotografie che ho scattato.

1) La città tra i due fiumi
La prima sala del Museo è dedicata alla storia della città di Pisa tra archeologia e leggenda, il suo sviluppo fino alla fase etrusca prima e romana poi, l’arrivo dei Longobardi.
2) Terra e acque
Il rapporto della città con il territorio e l’acqua: le alluvioni, l’organizzazione del territorio tra canali e centuriazioni, il Porto di Pisa, le cave e le officine ceramiche, la pesca, l’agricoltura, il legname e come questa intensa attività produttiva ha inciso sul territorio provocandone già in età antica il suo dissesto idrogeologico.

3) La furia delle acque
La piana di Pisa fu soggetta a disastrose alluvioni per secoli: furono disastrose per il territorio, ma grazie agli scavi archeologici hanno consentito di ricostruire nel dettaglio una storia secolare fatta di navi, reperti, storie di vita e di commerci. Il racconto di un naufragio e la storia di un’amicizia: il marinaio della nave B e il suo cane.

4) Navalia
Non solo il luogo dove le navi venivano costruite, ricoverate e riparate (gli arsenali), ma le navi nel loro complesso: come si costruivano le navi nel mondo antico e come si costruiscono ora, le moderne tecniche di scavo e recupero e il restauro del legno archeologico.

5) Navi
L’esposizione delle navi e dei loro carichi e corredi, che occupa due campate degli arsenali, è suddivisa in due parti: la prima campata è dedicata alle navi da mare aperto, la seconda alle imbarcazioni da acque interne.
Esposizione dell’Alkedo (“gabbiano” in latino) la nave col nome inciso e la sua ricostruzione a grandezza naturale. I barconi e i traghetti da fiume: nave D e nave I.

6) Commerci
Si viaggia per mare anche e soprattutto per commercio: l’oggetto principe sono le anfore da trasporto, i contenitori di quasi tutti i prodotti che si vendevano nel mondo antico; diffusione, importazione ed esportazione di merci particolari: beni di lusso, marmi, ceramica fine da tavola. Tutte le anfore conosciute a Pisa su un’unica parete: forme, contenuti e provenienze.

7) La navigazione
Le navi romane, a remi e con vele quadre, navigavano regolate da un complesso sistema di manovre; il cantiere ha restituito notevoli parti di vela, che permettono di ricostruire con molta affidabilità il complesso sistema che era alla base della struttura delle vele. L’ancora in legno della nave A, il pesce angelo portafortuna. Orientarsi con le stelle attraverso un piccolo planetario. Quanto duravano i viaggi per mare? Quali erano i porti e le rotte più frequentate? L’idea davvero originale di fare un tabellone delle partenze (come quelli degli aeroporti) per le rotte dei commerci!

8) Vita di bordo
Viaggiare non era molto confortevole, sicuramente come marinaio ma anche come passeggero. Questa sezione descrive i vari aspetti di questa dura vita: l’abbigliamento, i bagagli, le tempeste, l’illuminazione di bordo, come si cucinava e si mangiava, culti e superstizioni, la vita quotidiana a bordo. Come si vestiva un marinaio? Il ritrovamento di un giaccone in pelle sulla nave Alkedo. Il bagaglio del marinaio della nave A: un piccolo gruzzolo e una manciata di oggetti personali.

Davvero una visita entusiasmante e consiglio di andare a visitarlo, facendo una vera immersione completa nel mondo nautico di 1000 anni fa.
Buona giornata, Francesco Diliddo
