Ho la grande fortuna di insegnare geografia e poter trasmettere agli studenti l’importanza dei viaggi per conoscere nuove culture, usi e costumi. Viaggiare apre la mente, grazie al confronto con la diversità abbattendo i pregiudizi. Le gite scolastiche (anche di un solo giorno) sono una grande occasione per conoscere meglio gli studenti e approfondire argomenti trattati in classe. Il 3 maggio scorso ho accompagnato una mia classe nel sud della Toscana (quasi al confine con il Lazio) a Capalbio e al Giardino dei Tarocchi e personalmente ho molto apprezzato la destinazione!
Il Giardino dei Tarocchi è un parco artistico situato in località Garavicchio (nei pressi di Capalbio) ideato dall’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle, popolato di statue che raffigurano gli arcani dei tarocchi. Ispirata dalla visita al Parco Guell di Antoni Gaudí a Barcellona, poi rafforzata dalla visita al giardino di Bomarzo, Niki de Saint Phalle inizia la costruzione del Giardino dei Tarocchi nel 1979.
Identificando nel Giardino il sogno magico e spirituale della sua vita, l’artista si è dedicata alla costruzione delle ventidue imponenti figure in acciaio e cemento ricoperte di vetri, specchi e ceramiche colorate, per più di diciassette anni, affiancata, oltre che da diversi operai specializzati, da nomi famosi dell’arte contemporanea come Rico Weber, Sepp Imhof, Paul Wiedmer, Dok van Winsen, Pierre Marie ed Isabelle Le Jeune, Alan Davie, Marina Karella e soprattutto dal marito Jean Tinguely.
Il Giardino dei Tarocchi terminato solo nell’estate del 1996 è stato aperto al pubblico nel maggio 1998 ed è gestito da una Fondazione fondata dall’artista.
Vi mostro alcune fotografie scattata nell’arco della giornata, Francesco Diliddo

