L’oriente è tutto meraviglioso e Bali è la destinazione ideale per l’atmosfera di tranquillità, gustare sapori diversi, il profumo nell’aria di incensi e di frangipani.

La mia destinazione del cuore per eccellenza e se si prova ad evitare i luoghi turistici, ci si immerge in una realtà tanto diversa quanto attraente per la sua dimensione naturale. Un viaggio organizzato volutamente con programma molto libero, in quanto ritengo che se un posto merita, è importante restarci più del tempo previsto, per viverlo al meglio. Col senno di poi ritengo che due settimane sono poche, l’ideale sarebbe tre settimane aggiungendo una escursione di 3/4 giorni al Parco Nazionale di Komodo. La vacanza è durata circa due settimane (dal 17 al 31 agosto 2017) con sistemazione nella zona sud-ovest di Bali, in località Nort Kuta a circa 16 chilometri dall’aeroporto Internazionale di Denpasar, presso l’indimenticale bungalow con piscina privata del “Pondok Umalas“.

Per capire le dimensioni dell’isola di Bali si può confrontare con la nostra regione Umbria (più o meno), ma le strade sono più lente da percorrere in quanto sono strette e trafficatissime. Muoversi da soli con l’auto a noleggio lo sconsiglio, in quanto è facile perdersi (segnali stradali pochi e in indonesiano) e nelle zone periferiche pochissime persone parlano inglese; l’ideale è il noleggio auto con conducente, assolutamente accessibile a livello economico.
La religione principale dell’isola di Bali è l’induismo, mentre nel resto dell’Indonesia prevale la religione musulmana (inclusa Lombok e le Isole Gili). A Bali il culto induista, introdotto dai mercanti indiani nel V secolo, ha resistito nel tempo alla generale conversione verso la religione musulmana.
L’Induismo balinese rappresenta una forma particolare di culto induista, con una riverenza nei confronti degli “illuminati” del Buddismo.

Una caratteristica fondamentale, sono le offerte al dio Sang Hyang Widhi chiamate “canang sari”. Dei cestini vengono creati a mano dalle esperte mani delle donne e riempiti con molti generi di fiori freschi e profumati rappresentanti varie divinità. Nel cestino si possono trovare anche offerte materiali, come monete, cibo o sigarette. Queste offerte vengono preparate tutti i giorni e si possono trovare all’esterno delle case, dei templi o in moltissimi altri luoghi.

Viene poi acceso un incenso e le preghiere vengono poi rivolte, per motivi diversi, sia agli spiriti buoni sia a quelli cattivi.
La prima escursione è stata nel sud dell’isola a Kuta Beach (super turistica con la spiaggia deludente): in generale le spiagge di Bali non sono belle! Bisogna andare col traghetto alle isole Gili a nord-ovest dell’isola di Lombok con la possibilità di fare immersioni e snorkeling.

Prima tappa (senza conducente) è stato il “Samuan Tiga Temple” a Kuta Beach, con molta difficoltà per rientare al resort, ma è stato divertente!

Così ho deciso di fare delle escursioni giornaliere per visitare più posti. Il “tempio di Uluwatu” è un tempio induista situato a Pecatu, nell’estremo sud dell’isola. È uno dei sette templi balinesi del mare: il tempio (pura in lingua balinese) si trova in cima (ulu) ad una scogliera rocciosa (watu) alta 70 metri a picco sul mare.

Per quanto riguarda la natura, rigogliosa ovunque, nella zona interna a sud-est ci sono le famose “cascate Tegenungan”, vicino Ubud.


Una tappa classica è il “Pura Goa Lawah” il famoso tempio con la grotta dei pipistrelli, incluso tra i “sei santuari del mondo”, i sei luoghi di culto più sacri di Bali sulla costa sud orientale.

Un’affascinante escursione, attraverso luoghi più veri e meno turistici, è stata la strada per raggiungere il lago e il “vulcano Batur”, un panorama unico con due montagne sullo sfondo. Siamo arrivati nella parte nord-est dell’isola fino al “Tempio Hulun Danu Batur”, patrimonio UNESCO dal 2012,
Pura Hulun Danu Batur. Pura Hulun Danu Batur.
Finalmente un pò di mare e così si è programmato un volo su Lombok (paesaggio diverso da Bali con tanti minareti, popolazione di religione musulmana) per poi raggiungere le tante agognate Isole Gili, è stata una scelta sbagliata e consiglio vivamente di recarsi in taxi a Padangbai e prendere un traghetto per le Gili.

È stato curioso scoprire di avere attraversato due continenti, infatti tra Lombok e le isole Gili passa la linea immaginaria di Wallace, che separa l’Asia dall’Oceania, basata su elementi di tipo biologico.
Gili Meno. Gili Meno.
Le meravigliose isole Gili sono tre Trawangan quella più grande, turistica e caotica che ho evitato scegliendo di prenotare un bungalow presso “Pondok Anjani” nella tranquilla e romantica Gili Meno, la terza è Gili Air piccolissima.

Avevo previsto tre/quattro notti di permanenza ma si stava benissimo e son rimasto 6 giorni in totale relax, sole, mare e snorkeling.

Rientro a Bali in traghetto questa volta per le ultime escursioni prima del rientro!
Il conducente di sua iniziativa attraverso un lungo viaggio, ci ha condotti al villaggio di Besakih, alle pendici del monte Agung sulla parte orientale dell’isola. Qui si trova il meraviglioso complesso del “Tempio madre di Besakih” il luogo di culto più importante, più grande e più sacro della religione Indù a Bali.


Tappa successiva il “Mandala Garuda Wisnu Kencana” che è un importante parco culturale situato nella penisola Bukit. Il Mandala è dedicato al dio induista Vishnu e al suo compagno di viaggio, il leggendario uccello Garuda. La statua di Vishnu è alta 23 metri.
Ultima tappa di questo incredibile viaggio è stato il “Tempio di Tanah Lot” costruito in cima ad un’imponente formazione rocciosa sulla costa sud-ovest dell’isola. Il tempio oltre ad attirare pellegrinaggi e devozione da parte degli hindu è una popolare meta turistica ed uno dei luoghi più fotografati di tutta l’isola al tramonto. È situato nella Reggenza di Tabanan, a circa 20 km da Denpasar.


L’Indonesia è un paese ricco di sorprese, davvero molto vasto ed è uno dei pochi posti dove ci tornerei con molto piacere. Cari saluti, Francesco Diliddo.
